Evidenziati i trend che influiranno sul mondo della comunicazione nel 2022:

UNA – Aziende della Comunicazione Unite – ha presentato un interessante studio (https://unacom.it/wp-content/uploads/2021/12/UNA-Trend-2022.pdf) che riassumerò in questo articolo riportando alcuni accorgimenti concreti da adottare nella vostra comunicazione al fine di incontrare il favore dei consumatori.

 

  1. I consumatori reclamano il controllo del proprio stile di vita

il 50% della popolazione sta riconsiderando il proprio scopo nella vita e questo porta a cambiare molte abitudini del passato:

  • Le proprie scelte di consumo sono strettamente correlate al proprio impatto sociale: la sostenibilità dei prodotti e il supporto alle persone da parte dei brand per la prima volta superano la qualità del prodotto e il prezzo come driver di acquisto.
  • Aumenta la preoccupazione per la propria salute fisica e mentale che i brand possono migliorare offrendo semplificazione e positività nei messaggi veicolati.

Cosa si chiede alle aziende?

  • chiarezza e trasparenza
  • facilità e velocità nel reperire informazioni necessarie a prendere decisioni ponderate
  • prova dell’efficacia di un prodotto rispetto a quanto promette

 

  1. Focus locale: il miglioramento parte da vicino

C’è maggior senso di appartenenza alla propria comunità locale e fiducia nei leader locali rispetto ai CEO o ai politici: apprezzate tutte quelle attività che danno modo alle persone di partecipare al miglioramento della propria realtà locale, sostenendo business e relazioni.

Come si deve muovere la comunicazione aziendale?

  • Prediligere i rapporti diretti (non intermediati) con i consumatori (es. vendita diretta on-line)
  • Favorire i canali verticali rispetto ai generalisti, quindi puntare su canali specializzati sia in termini di punti vendita che di canali comunicativi spesso riconosciuti più autorevoli.

 

  1. Connessioni umane al centro: fisiche o digitali

Dopo un periodo di distanziamento forzato, le human connection sono la necessità primaria che le persone avvertono.

Come possono le aziende favorire questa connessione/comunicazione?

  • Offrire nuove opportunità di interazione fisica ma sfruttando la tecnologia.
  • Piattaforme come Roblox e Fortnite sono diventate nuove frontiere sociali per le persone in modo trasversale alle generazioni: non solo videogiochi ma spazi da abitare con gli amici e in cui venire in contatto con i brand sfruttando un’esperienza totalmente immersiva.

Dati i costi elevati, si può optare per collaborazioni, digital merchandising, NFT…

Permettetemi di riportare un breve esempio (a me è stato utile per chiarirmi l’idea):

Nikeland

Nike ha introdotto su Roblox un nuovo gioco che invita i bambini a esplorare una versione virtuale della sede mondiale Nike: qui possono giocare a giochi come “palla avvelenata” e “The Floor Is Lava” e ottenere l’attrezzatura Nike per i loro avatar in uno showroom virtuale. E non è solo un’esperienza sullo schermo perchè Nike ha integrato l’attività del mondo reale nel gioco stesso: tramite gli accelerometri sui loro dispositivi, i bambini possono usare i corpi nella vita reale per aiutarli con le mosse di gioco, inclusi salti e corse di velocità.

 

 

  1. L’esperienza di acquisto diffusa

Con la pandemia, i brand sono stati costretti ad impiegare l’on-line per continuare a vendere, dall’altro lato però i clienti si sono trovati relegati ad un comportamento esclusivamente digitale: sui canali di proprietà, nei marketplace e sulle piattaforme dei social media.

Come contrastare questa distanza sociale? Cosa fare per essere competitivi?

  • Dare priorità alla customer experience
  • Più attenzione al cliente (anche dopo l’acquisto) che deve sentirsi un “amico speciale”
  • Assicurare una interconnessione dell’esperienza di acquisto (sfruttando il collegamento tra più canali)

 

  1. Sostenibilità inclusa nel prezzo

La sostenibilità non è più un trend: è mainstream. Il maggior costo deve includere qualcosa di più… ma cosa? I clienti chiederanno sempre più di poter partecipare in modo fattivo alle iniziative della marca per dare concretamente il proprio apporto ad un progetto di sostenibilità.

Cosa può fare dunque la comunicazione aziendale?

  • Promuovere iniziative coinvolgenti e concrete
  • Diffondere progetti ma anche risultati
  • Creare community ispirate agli stessi valori

Anche in questo caso riporto un esempio:

Trainhugger incentiva i consumatori a farsi coinvolgere in un viaggio lento – che ha dimostrato di avere benefici positivi per la salute mentale – incorporando un servizio di compensazione del carbonio all’interno di ogni biglietto: per ogni biglietto venduto, nel Regno Unito viene piantato un albero.

Le stesse rotte agli stessi prezzi, ma con minori emissioni e senza costi aggiuntivi. Data l’importanza del tema, i consumatori si aspettano che la sostenibilità sia incorporata in ogni prodotto o servizio.

 

 

  1. Il brand-purpose alla prova dei fatti

Dopo tante parole e promesse da parte dei brand, ora le persone chiedono di vedere (e misurare!) i progressi raggiunti sui grandi obiettivi che le marche si sono date.

Cosa deve fare comunicazione aziendale?

  • Dichiarare in modo chiaro e trasparente un piano concreto di attività
  • Diffondere i risultati raggiunti a potenziali consumatori (anche non clienti) e stakeholder

 

  1. Il valore della privacy

Come conciliare il desiderio di avere informazioni e servizi “apparentemente gratuiti” con la crescente domanda di dare in cambio i propri dati personali? Sempre più consapevoli di questa meccanica, le persone sono sempre più gelose dei propri dati.

Come in una relazione personale, gli individui sono più propensi a spendere il proprio tempo e a condividere le proprie informazioni con chi ritengono più responsabile ed eticamente corretto.

Come superare questo ostacolo?

  • Data Control: raccogliere unicamente i dati realmente necessari all’erogazione del servizio e fornire sempre alle persone facile accesso al controllo dei dati condivisi.
  • Privacy by Default: assumere la non condivisione dei dati come opzione di default lasciando nelle mani delle persone la scelta di quali dati condividere.
  • Accountability and Transparency: essere cristallini circa l’uso, la condivisione e lo stockaggio dei dati.

 

Concludo con una breve riflessione personale:

La bontà del prodotto/validità del servizio, ritengo siano sempre la chiave per il successo di qualsiasi azienda che deve saper valorizzare ciò che è e ciò che fa, nel rispetto della sua vera identità e mettendo il consumatore al centro della propria offerta: da qui si parte, questa verità è alla base di qualsiasi percorso di sostenibilità.

#buonacomunicazione